giovedì 6 novembre 2008

Siamo sicuri che la vittoria di Obama sia una svolta epocale?

Siamo sicuri che la vittoria di Obama cosi come ci viene descritta dal tam tam mediatico segni una svolta epocale?
Personalmente non classifico ancora l'elezione di Obama come fatto epocale o storico. Penso che il motivo principale della vittoria di Obama non sia nelle sue ricette politiche, peraltro mai dettagliate in campagna, anzi penso che gli States continueranno ad essere gli States, penso che la chiave del successo sia nelle 4 parolini ripetute all'infinito "change" "hope" "pride" "dream" ovvero cambiamento-speraza-orgoglio-sogno e in un momento così difficile per il crollo di molte certezze e dove vedono il rischio di non essere più visti come paese di riferimento mondiale a scapito di paesi emergenti come quelli asiatici il loro patriottismo innato li ha portati a credere ad Obama. Piuttosto sarei molto curioso di sapere qui in Italia da quegli antiamericani di sinistra se pensano veramente che la questa terra guerrafondaia (come dicono) si sia trasformata in un sol giorno in un paese dell'eden...Ripeto se saremo di fronte ad un fatto storico lo vedremo solamente quando il bravo Barack si sarà messo al lavoro e gli slogan si dovranno trasformare in azioni pratiche. Il futuro sarà giudice.

mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama e la grande democrazia statunitense.

Ho seguito le elezioni Usa un pò distrattamente, forse perchè non mi sono fatto coinvolgere dal bombardamento mediatico che ha caratterizzato questa campagna elettorale con continui spot orientati a far credere che eravamo di fronte ad un evento storico. Io sono un pò più cauto e se davvero l'elezione di Obama rappresenterà un evento di portata storica lo sapremo solo quando il nuovo presidente si metterà al lavoro dietro le scrivanie della Casa Bianca.
Di una cosa però sono certo ed è la consapevolezza che la democrazia statunitense è sempre in gran forma e che le nostre dovrebbero inchinarsi di fronte a questa evidenza. Sentir dire a McCain "fino a ieri era il mio rivale ora è il mio presidente" fa quasi emozionare perchè rende veramente tangibile la distanza che separa la nostra vita politica, la nostra cultura dalla loro.

lunedì 20 ottobre 2008

Global Warming e strumentalizzazione politica

Se oggi se un argomento strumentalizzato dalla politica è proprio quello del riscaldamento globale.Premetto dicendo che non metto in dubbio il riscaldamento globale in atto, ma affermare che la colpa sia dell'uomo è una dichiarazione di facciata e poco scientifica.Non voglio fare un intervento troppo lungo, leggetevi se avete tempo il bellissimo libro "Che tempo farà? Falsi allarmismi e menzogne sul clima" di Riccardo Cascioli e Antoni Gaspari.Qui mi limito a dire che la nostra terra è sempre stata soggetta a cambiamenti climati con periodi caldi e periodi freddi sempre collegati all'energia proveniente dalla nostra stella, il sole. E' vero che le emissioni umani hanno contribuito all'aggravarsi del fenomeno, ma in misura così irrilevante che se anche tutte le nazioni applicherebbero da subito il protocollo di Kjoto, anzi raddoppiandone la percentuale di emissioni proibite, miglioreremo la situazione solo di qualche frazione percentuale.E poi la via più semplice e praticabile per la riduzione delle emissioni di CO2, cioè il nucleare, da noi è vista con diffidenza e lontananza.Il problema è un altro, oggi qualsiasi iniziativa, studio o ricerca che abbia come tema il Global Warming ottiene facilemente risorse finanziarie, mentre ricerche che "attirano" di meno i capitali come quelle ben più attuali che causano milioni di morti reali (e non morti virtuali che si parlano leggendo i "bei" programmi di Al Gore e dell'IPCC) come la fame del mondo, le malattie infantili, ricerche su ogm per migliorare e aumentare la produzione nelle zone povere del mondo ecc. ecc..Per paradosso oggi si ottengono più facilmente fondi per organizzare studi sul come le formiche del Kilimangiaro si adattano ai cambiamenti climatici piuttosto che a ricerche volte a migliorare la situazione di migliaia di bambini africani.Quindi come fare a far tirare fuori un sacco di soldi ai vari stati? Semplice basta gridare al lupo al lupo, diagnosticare catastrofi e creare allarmismi, bombardare l'opinione pubblica grazie ai mass media che beneficiano degli ascolti grazie alla paura che "tira" sempre e il gioco e fatto. Ne sanno qualcosa Al Gore e l'IPCC che grazie al nobel pilotato ora possono chiedere milioni di dollari a tutti i stati, tanto in tempo di emergenza chi non è disposto a tirar fuori qualche spicciolo...Poveri noi e poveri nostri soldi.

domenica 19 ottobre 2008

Riforma Gelmini

A mio modestissimo parere la scuola va riformata, ma non si può pretendere che una sola parte politica custodisca il "dogma" di come ciò si possa fare.
Purtroppo noto in queste settimane che parte del centrosinistra e ancor di più i sindacati (ovviamenti di sinistra) facciano muro contro muro alle proposte di riforma della ministra Germini. La scuola non ha bisogno di muri contro muri perchè alla fine chi ci rimette sono sempre coloro che invece dovrebbero essere gli interessati principali: i studendi.
Quindi invece di criticare e basta si cerchi di dialogare sui punti della riforma che possono essere validi e si cerchi di modificare quelli dubbi.
La scuola non può essere considerato un ammortizzatore sociale per assumere personale, il fine della scuola è l'educazione dei ragazzi e non lo stipendio dei professore.
Un cambiamento in questo senso ci deve essere e come ogni cambiamento potrebbe essere doloroso ma in questo periodo bisogna mettersi una mano sulla coscienza e incominciare a pensare a qualche sacrificio.
Se ciò avvenisse ben vengano maestro unico, merito, qualità, voti numerici e in condotta.
E se mi è permesso un consiglio ai "sindacati", che facciano non battaglie politiche ma battaglie a favore dell'educazione dei bambini a cominciare da classi formate da non più di 18 ragazzi.
Comunque a parte tutto ripeto, non serve il muro contro muro, il problema della scuola esiste e va affrontato, che sia il centrodx ad avere in mano l'iniziativa non importa, bisogna essere costruttivi anche da parte del centrosx.
Ultima nota sull'ipotesi delle scuole private: e perchè no?
Ad esempio ci sono tante buone scuole private cattoliche che andrebbero incentivate per dar modo a tutti di poter scegliere cosa frequentare, lo Stato finanzierebbe questi istituti ma risparmierebbe sulla gestione che sicuramente è più efficente.
Parere personalissimo ma la penso cosi.
Quando si danno dei numeri non bisogna dare solo quelli che fanno comodo, perchè pur riconoscendo che questa riforma vada migliorata, bisogna riconoscere che il rapporto alunni/insegnanti in Italia è il più alto dei paesi occidentali contro un indice di istruzione tra i più bassi in Europa e da questo se ne deduce che l'equazione + insegnanti = + istruzione non è corretta (almeno in Italia. Il Governo non ha parlato di licenziamenti, semmai il taglio avverrà tra i precari, ma putroppo questo fa parte del loro ruolo e un precario si chiama così proprio per questo.
Io ho un figlio che il prossimo anno andrà in prima elementare e l'ipotesi del maestro unico non mi spaventa affatto visto che basta informarsi un pò da esperti dell'educazione e pedagogisti per verificare il fatto che la pluralità dei docenti, che insegnano cose diverse con metodi diversi, è l’ideale per favorire l’apprendimento e lo sviluppo della capacità critica di un liceale, ma per un bambino di 6/10 anni è drammatico perchè a quell'età non è in grado di superare spinte contraddittorie ma abbisogna di un punto di riferimento che serva da guida.
Semmai la mia richiesta forte (e spero anche da parte dei sindacati) sia sul numero degli alunni per classe. Questo permetterebbe una migliore redistribuzione del corpo insegnante e ne beneficerebbe sicuramente la qualità della scuola stessa.
Per quanto riguarda il privato penso che l'idea di uno Stato che aiuti le famiglie che vogliano mandare i propri figli in istituti privati sia utile sia per lo Stato sia per i ragazzi stessi.

sabato 18 ottobre 2008

Perchè un blog?

Mentro scrivo queste due righe cerco di chiedermi il significato del blog e l'unico motivo plausibile è solo uno: pensare e scrivere il proprio pensiero è la più grande libertà di un uomo.
Tutto può essere imprigionato e limitato, ma il pensiero umano no. Esso è la più grande libertà che il nostro Signore ci ha donato e come tale la dobbiamo conservare e preservare.
Si può parlare di fede, cultura, politica, scienza o sport ma ovunque il filo conduttore è la libertà di pensiero e il dialogo sempre aperto e costruttivo.